Agenda Agricola Abruzzese
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Agenda Agricola Abruzzese
Se non puoi mietere… Carpa!
Se non puoi mietere… Carpa!
A.A.A. non è un annuncio, ma un acronimo: sta per Agenda Agricola Abruzzese. Ma cos’è di preciso quest’agenda? Da un lato è uno dei contenuti editoriali che fanno parte del progetto, dall’altro una dichiarazione programmatica dal gerundivo latino e, letteralmente, sono le cose che devono essere fatte per salvaguardare il patrimonio “agricolo” abruzzese. Ma non solo abruzzese…
L’obiettivo dell’A.A.A. è quello di ricordare a chi ha qualche annetto e far conoscere alla nuove generazioni (quatranə, bardascə, citelə, frichinə, guaglionə) la storia di quelle piccole cose che hanno riscaldato i cuori e rallegrato le serate di chi, fino a qualche tempo fa, aveva bisogno di poco per essere felice.
Cosa facciamo?
A noi piace a arcuntà li fattarillë, ossia tante piccole curiosità legate alla storia, alla tradizione ed ai luoghi dell’Abruzzo tutto d’or.
Come lo facciamo? Be’, principalmente, realizzando dei libri che parlano di noi: delle usanze dei nostri nonni, di tanti modi di dire, di leggende, di mestieri, di linguaggi (perché i dialetti sono, a tutti gli effetti, delle lingue) che rischiano di sbiadire piano piano se qualcuno non si prende la briga di sottolinearne l’importanza.
Siccome ci stà già una freca di gente che scrive i libri seri su queste cose (storici, antropologi, linguisti, archeologi…) noi cerchiamo di divulgare la nostra cultura strappandovi un sorriso. Certo, ogni tanto anche a noi piace darci importanza e proviamo a scrivere e a parla’ un po’ più inciampato… Ma il nostro obiettivo è quello di far scoprire a tutti quelle cose piccolissime che rendono bellissima la vita, augurandoci di regalare piacevoli momenti di condivisione.
Tutte le nostre iniziative sono votate ad un unico scopo: quello di riscoprire il bello della lentezza.
Oggi si corre a più non posso e pare che non ci sia mai il tempo pe’ fà le cose: non abbiamo tempo per gli affetti, non abbiamo tempo per noi stessi… Ma riflettiamoci un attimo: gente che se non zappava la terra non avrebbe avuto di che mangiare era comunque in grado di dedicare la giusta importanza alle tradizioni, alla famiglia e, perché no, anche alla propria persona, concedendosi svaghi semplici ma genuini: due lasche di pane abbrustolito e un po’ di olio, un bicchiere di vino, un caminetto acceso d’inverno e la brezza fresca nelle sere d’estate e si era pronti a trascorrere del tempo assieme raccontandosi fatti buffi, curiosi, insoliti o strani.
Ci auguriamo che i nostri libri possano essere uno strumento che vi aiuti a riconquistare quella lentezza ed il piacere di condividerla con le persone che amate.